Pro Loco Signa A.P.S.
Marion Splielman

Marion Splielman

Marion Harry Alexander Spielmann (1858-1948) è stato un prolifico critico d’arte vittoriana e studioso; è stato il direttore della rivista d’Arte The Connoisseur. Tra la sua produzione voluminosa, scrisse una storia della rivista Punch, la prima biografia di John Everett Millais e un’indagine approfondita delle prove per i ritratti di William Shakespeare.

Biografia

Spielmann è nato a Londra 22 maggio, 1858 ed è stato educato presso l’University College School e University College di Londra. Ben presto si affermò come giornalista d’arte, scrivendo per la Pall Mall Gazette 1883-1890, discutendo in particolare l’opera di GF Watts. [1]
Dal 1880, Spielmann era diventata “una delle figure più potenti del mondo tardo-vittoriana”. [2] Dal 1887-1904  Spielmann cura  The Magazine of Art. L’influenza dell’impressionismo e l’estetismo era particolarmente forte in questo periodo, e sotto la direzione di Spielmann ha incoraggiato il giornale ad un vivace dibattito su questi movimenti. Spielmann ha commissionato articoli di tradizionalisti come William Powell Frith e Millais, nonché sostenitori della nuova arte. Fondò anche in bianco e nero, una rivista dedicata al revival di stampa, ed è stato un assiduo collaboratore di The Graphic, Illustrated London News e altri periodici.
Spielmann era attivo anche nelle arti amministrazione, ed è stato strettamente coinvolto con la polemica sul Lascito Chantrey, che ha portato ad alterare le condizioni alle quali sono state acquistate opere per il lascito dalla Royal Academy of Arts. Era il giurato per l’Inghilterra al Salone di Bruxelles 1898 Art Fine.

Spielmann stesso era essenzialmente un tradizionalista che ha resistito all’avanzata di arte post-impressionista e moderna. Egli ha sottolineato le qualità tipicamente maschili e decisiva nell’arte, ad esempio, la descrizione dello scultore GA Lawson come “forte, virile e artistico”.  Per Spielmann, Millais riassumeva queste qualità. Con l’avvento del modernismo, l’influenza di Spielmann divenne sempre più marginale.

Sulla  Manifattura di Signa scrisse:

« Conoscete quelle affascinanti imitazioni di ogni sorta di antichità realizzate con una terracotta particolarmente dura e resistente?  C’è qui una Manifattura che ha il suo stabilimento a Signa, la cui produzione è perfetta persino nelle tonalità, nel colore e nel suono del bronzo! Fra i suoi più recenti successi c’è Perseo che ha ingannato parecchi conoscitori. E vi sono angeli, Madonne, busti, vasi, caminetti, portali, ninnoli, così numerosi da non poterli menzionare »