Pro Loco Signa A.P.S.
Francobollo Celebrativo “Industria della Paglia di Firenze”

Francobollo Celebrativo “Industria della Paglia di Firenze”

Francobollo Celebrativo “Industria della Paglia di Firenze”

E’ stato presentato il 20 dicembre 2014 presso la Salablù del Centro Culturale Boncompagno da Signa,  il Francobollo Celebrativo appartenente alla serie tematica “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico dedicato all’industria della paglia di Firenze”

L’emissione degli ottocentomila esemplari del francobollo da 80 centesimi “Industria della paglia di Firenze”  è avvenuta il 29 novembre scorso, su iniziativa del Presidente del Museo della Paglia e dell’Intreccio D. Michelacci a Signa  Angelita Benelli che insieme all‘Assessore alla Cultura Giampiero Fossi ha proposto al Ministro dello Sviluppo Economico l’emissione di un francobollo commemorativo in occasione del “Tricentenario della nascita dell’industria della paglia Firenze 1714/1718 – 2014/2018“.

Il buon accoglimento della domanda da parte del Ministero si è concretizzato con l’emissione del francobollo commemorativo dedicato all’industria della paglia di Firenze, considerata tra le eccellenze del sistema produttivo ed economico nazionale.

L’arte dell’intreccio ha origini antiche e le memorie figurative di oggetti in paglia di ogni tipo, in particolare copricapo, sono innumerevoli.

La commercializzazione della paglia nella provincia di Firenze è documentata già nel 1341, mentre è del 1574 l’attestazione dei cappellai quali appartenenti ad una specifica categoria produttiva.

Nel XVII secolo i navicellai di Ponte a Signa che trasportavano sull’Arno le merci tra Pisa e Firenze indossavano cappelli di paglia intrecciata. Si doveva trattare della comune paglia di grano, ottenuta dopo la battitura, rozza e con qualche imperfezione, ma nobilitata dall’accuratezza e dall’ingegnosità della lavorazione.

Fino agli inizi del XVIII secolo, infatti, non si era trovato materiale più idoneo ad essere intrecciato e con caratteristiche qualitative migliori del grano gentile rosso che “ha fruttato” e cioè che ha già prodotto il seme.

Domenico Michelacci, trasferitosi a Signa dalla Romagna nel 1714, dopo quattro anni di prove sperimentali riuscì a coltivare su queste colline un tipo di grano selezionato che, grazie anche alle caratteristiche dei terreni proprie delle zone tra Signa e Lastra a Signa e attraverso un rivoluzionario sistema di semina e raccolta da lui messo a punto per la prima volta, riuscì a produrre una paglia estremamente fine e lucente, adatta all’intreccio, impiantando anche un laboratorio per la confezione di cappelli per lo più destinati ad essere venduti all’estero.

Quindi possiamo dire che il 1714 è l’anno che ha dato il via alla nascita di un’industria tuttora fiorente e che rappresenta il primo prodotto esportato in tutto il mondo, il precursore del made in Italy. I cappelli di paglia prodotti nell’area fiorentina venivano denominati già nel 1851 Chapeaux de paille d’Italy, ad identificare il nostro Paese ancor prima della sua costituzione come stato unitario.

La storia del cappello di paglia realizzato nell’area fiorentina, cominciata 300 anni fa, non è mai terminata. Nella Piana sono infatti ancora presenti ed attivi importanti industrie e laboratori artigianali di elevata qualità che producono manufatti prestigiosi destinati ad alimentare l’industria del prêt à porter e dell’Alta moda.