Pro Loco Signa A.P.S.
LEOPOLDOCATTANI CAVALCANTI

LEOPOLDOCATTANI CAVALCANTI


Nel 1727 si estingue la dinastia dei Cavalcanti; muore infatti Alessandro senza lasciare eredi. Per perpetuare il nome della sua famiglia questi aveva lasciato in un testamento le seguenti disposizioni;

“la parentela più diretta imponeva che la villa ed altri beni venissero lasciati a suo cugino Taddeo Mancini, il quale, se fosse rimasto anch’egli senza eredi, avrebbe dovuto trasmetterli a Pier Francesco Cattani, Per usufruire dei beni, tuttavia, sia il Mancini che il Cattani dovevano cambiare l’arme e il loro nome e cognome ed adottare quello di Cavalcanti”.

Questo testamento fu  impugnato da diverse famiglie fiorentine come i Capponi e i Compagni, che ritenevano di avere più diritto di entrare in possesso di questa eredità. Il Magistrato supremo di Firenze però respinse tale ricorso.

Nel 1749 muore l’ultimo discendente dei Mancini, così nel 1750 si stabilisce Urbano Cattani, che prende il nome di Alessandro Cavalcanti. La famiglia Cattani proveniva da Barberino del Mugello e già nel 1400 aveva titoli nobiliari; Cattani deriva da “Cattano” che al tempo dei Longobardi significava ‘capitano’.

L’ultimo esponente dei Cattani Cavalcanti fu Leopoldo che fondò la Scuola Filantropica Agraria di Signa.

Fu eletto Senatore  alle elezioni del febbraio 1866 ottenendo 92 voti contro i 77 del maggiore Andrea Spezzani. In seguito venne rieletto nel collegio appenninico alle elezioni del 1867 e del 1870. In parlamento si schierò con il governo solo durante il 2° ministero Rattazzi e quelli retti da Cairoli.

Fra le varie eredità dei Cavalcanti, i Cattani acquisirono anche la Villa Castelletti di Signa. La villa è divenuta assai nota nel corso del XIX secolo perché ha ospitato per più di un mese (dal 21 maggio al 26 giugno 1867) l’eroe del Risorgimento Italiano Giuseppe Garibaldi, che qui, ospite del Conte Leopoldo Cattani Cavalcanti, ha cercato sollievo ai dolori reumatici che l’hanno sempre afflitto; considerando la sua vita movimentata si tratta, senza dubbio, di un periodo lunghissimo. In realtà Garibaldi ha soggiornato in un’abitazione di proprieta’ della fattoria di Villa Castelletti, poco distante, in Via Cattani Cavalcanti: una targa affissa sul muro esterno della casa ne ricorda l’episodio.

Leopoldo Cattani Cavalcanti sposò Romina Wilson d’Edimburgo, nobile inglese morta di colera il 27 luglio 1855 a Montecatini a soli 42 anni, e sepolta al Cimitero degli Inglesi di Firenze e sul cui sarcofago viene scritto in doppia lingua il seguente epitaffio di Leopoldo Cattani Cavalcanti:

 cattani2.jpg“ALLA CONSORTE DOLCISSIMA DI ANDREA E DI RACHELLE WILSON D’EDIMBURGO DONNA DI RARO INTELLETTO DI SINGOLARE GRAVITA’ DI COSTUME CHE PER XV ANNI TENNE CON PRUDENZA AMMIRABILE IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA, IL MARITO LEOPOLDO CATTANI CAVALCANTI CUI FU DELIZIA E SOSTEGNO A TESTIMONIO DEL SUO PERPETUO DOLORE, QUESTO MONUMENTO ERIGEVA, DESOLATISSIMO DI NON POTERE COME LE ANIME IN VITA CONGIUNGERE IN MORTE LE CENERI. VISSE ANNI XLI M VII G XVIII REPENTINAMENTE MANCO’ IL XXVII GIORNO DI LUGLIO NELLA INVASIONE COLERICA DEL MDCCCLV. AVE ANIMA INCOMPARABILE, LA TUA MEMORIA SARA SEMPRE IN BENEDIZIONE FRA QUANTI AMARONO LE TUE VIRTU”

Famiglia CATTANI

Blasoni

cattani.jpg

 

Di nero, al palo d’argento accostato da due stelle a otto punte dello stesso.

Note

Si trova anche la specificazione «da Barberino» di Mugello. Francesco e Lorenzo Cattani furono ammessi alla cittadinanza pisana nel 1505. Per testamento di Alessandro Cavalcanti del 1727, Pier Francesco Cattani assunse il cognome dei Cavalcanti.

Bibliografia

Ceramelli Papiani – Archivio di Stato di Firenze – (fasc. 1344)