Pro Loco Signa A.P.S.
DANTE ALIGHIERI ERA UN ASSIDUO FREQUENTATORE DELLA CITTA’ DI SIGNA

DANTE ALIGHIERI ERA UN ASSIDUO FREQUENTATORE DELLA CITTA’ DI SIGNA

PRIMA DELL’ESILIO ERA AMICO DELLE PRINCIPALI FAMIGLIE NOBILI DI QUEL TERRITORIO. NELLA DIVINA COMMEDIA LI METTE QUASI TUTTI ALL’INFERNO

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto XVI del Paradiso

Oh quanto fora meglio esser vicine
quelle genti ch’io dico, e al Galluzzo
e a Trespiano aver vostro confine, 

che averle dentro e sostener lo puzzo
del villan d’Aguglion, di quel da Signa,
che già per barattare ha l’occhio aguzzo!

In questi pochi versi del XVI Canto del Paradiso, Dante parla anche di Signa.

A Galluzzo (borgo a due miglia da Firenze, sulla strada di Siena) e a Trespiano ( località poco lontana da Firenze, sulla strada di Bologna ) terminava il confine della città al tempo di Cacciaguida.

Lo sdegno del Poeta per la gente nova si concentra su due personaggi, nei quali il pazzo del villan è diventato anche sozzura morale. Il primo è Baldo di Guglielmo d’Aguglione o Aquilone (un castello della val di Pesa), il quale fu un famoso giurista che partecipo alla vita politica della sua città. Fu, tra l’altro, promotore della Riforma del 2 settembre 1311, con la quale venne riconfermato l’esilio dei Ghibellini e dei Bianchi, fra i quali era anche Dante.

Il secondo personaggio è Fazio dei Morubaldini da Signa, anch’egli giureconsulto; la sua disonestà in campo politico è testimoniata dal suo improvviso passaggio dal partito dei Bianchi a quello dei Neri “per malfare” (Compagni – Cronaca II, 23). Aggiungiamo però che egli fu Priore nel 1302, 1307, 1311 e Gonfaloniere nel 1310.

Le Famiglie che hanno origine dalla Città di Signa sono sicuramente gli Adimari, i Pantoldini, i Mori Ubaldini, i Soderini, i Corsini, i Frescobaldi ed altri. Ma come avveniva fin dai primi del 1200, essendo Signa il Porto Fluviale di Firenze, le famiglie fiorentine acquistavano case e terreni in questa località come i Donati, i Cavalcanti, i Medici, gli Alberti ed altri.

Per questo motivo Dante, che aveva sposato Gema dei Donati, era particolarmente a conoscenza di tutto quello che era la storia di questa cittadina e dei personaggi la frequentavano e che inserisce nella sua Commedia. Ecco l’elenco::

  • Fazio                          MORI UBALDINI
  • Famiglia                     ADIMARI
  • Tegghiaio                   ALDOBRANDI ADIMARI
  • Filippo                       ARGENTI DEGLI ADIMARI
  • Buoso                         DONATI IL VECCHIO
  • Buoso                         DONATI
  • Cianfa                        DONATI
  • Piccarda                     DONATI
  • Forese                        DONATI
  • Corso                         DONATI
  • Gianni                       SCHICCHI (Francesco de’ CAVALCANTI)
  • Da Verrucchio           MALATESTA
  • Paolo                         MALATESTA
  • Gianciotto                 MALATESTA
  • Francesca                  DA RIMINI
  • Alberto V                  DEGLI ALBERTI
  • Alessandro               ALBERTI
  • Napoleone                 ALBERTI

Si può quindi  affermare che Dante Alighieri era un assiduo frequentatore del territorio di Signa, ha sposato Gemma Donati, la cui famiglia era proprietaria oltre che della Villa e Dei Mulini di Signa anche di vari appezzamenti di terreno nel territorio Signese.

L’Opera GIANNI SCHICCHI, musicata da PUCCINI che l’ambienta a Firenze, in realtà i fatti veri si svolsero nella proprietà dei Donati A Signa.

Dante incontrò Paolo MALATESTA (amante della cognata Francesca) nella Villa Pandolfini a Signa in quanto Verrucchio Malatesta sposò la figlia di Pandolfini di nome Concordia.

Un ultimo aneddoto: molti di questi nomi non si conosce né la vera data di nascita né il vero luogo di nascita. Era uso a quei tempi che le famiglie nobili fiorentine si spostassero a Signa nel periodo estivo perché il luogo offriva maggiore frescura per via delle brezze dell’Arno e del porto. Quindi posso mettere la mano sul fuoco e dire che molti di questi personaggi e loro famigliari e le relative nascite siano avvenute a Signa e non a Firenze come molti scrittori dicono.